La casa in stile vittoriano

Dal 1837 fino al 1901 anni in cui l’Inghilterra fu governata dalla regina Vittoria, il paese visse uno dei suoi periodi di massimo splendore, noto come epoca vittoriana.

La corona godeva di grande prestigio e il clima sociale era euforico grazie ai successi militari in India, allo sviluppo culturale e alla prosperità economica conseguenti alla Rivoluzione industriale e allo sfruttamento delle miniere di ferro e di carbone. La nuova borghesia, che si era arricchita con le industrie e il commercio d’oltremare e voleva per le proprie abitazioni un arredamento che testimoniasse la nuova ricchezza, favorì la diffusione di uno stile sontuoso e ostentato.

L’architettura urbana di questo periodo seguiva canoni classici. Le case erano a più piani, abbellite da bow -windows o verande, e terminavano con un tetto mansardato provvisto di abbaini.

Questa improvvisa ed enorme ricchezza di una parte della società comportò numerosi cambiamenti nel modo di vivere che naturalmente coinvolsero anche la struttura della case, dove furono introdotte importanti  innovazioni. La più caratteristica fu forse la creazione di un piano inferiore, posto sotto il livello della strada , nel quale erano collocate la cucina e le altre stanze di servizio. Un’altra innovazione fu la comparsa della stanza da bagno come locale indipendente destinata alla toilette quotidiana. Le case erano già dotate di acqua  e di luce,prima a gas e successivamente elettrica.In generale gli interni erano scuri e opprimenti per via dell’eccesso di ornamenti e di tendaggi pesanti e ingombranti.

Questa è anche una casa in stile vittoriano riconoscibile dalle

finestre a saliscendi con i vetri suddivisi in 3 riquadri.

L’altezza dei soffitti e delle porte, l’ubicazione della tromba delle scale e la disposizione dei caminetti e le dimensioni delle case, varia moltissimo a seconda del secolo. 

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