Secondo una leggenda cinese, l’ombrellino sarebbe un’invenzione della sposa del falegname Lu-Pan. Recatosi al laboratorio di suo marito per mostrargli il curioso oggetto che aveva creato si sarebbe giustificata con queste parole:” Signore tu sai costruire oggetti molto belli, ma che non possono essere spostati da un luogo all’altro; ciò che io ho fabbricato è come un piccolo tetto, che chiunque può tenersi sopra la testa sorreggendolo con una mano sola, e così andare lontano.
L’ombrellino, la cui origine è legata a implicazioni sacre, è stato anticamente simbolo di nobiltà, al tempo degli egizi, dei Greci e degli Etruschi veniva sorretto dagli schiavi per riparare dal sole o dalla pioggia i personaggi particolarmente importanti.
Con il tempo, tale oggetto perse la sua finalità essenzialmente pratica per acquisire un valore prettamente onorifico. Così nel 313 l’imperatore Costantino concesse al papa Silvestro I la prerogativa esclusiva di utilizzare l’ombrello come parasole in tutte le sue cerimonie pubbliche. Fino al XVIII secolo il parasole fu un privilegio limitato ai papi e ai re. A partire da quella epoca le dame dell’alta società cominciarono a utilizzarlo creando una nuova moda.
Nel portaombrelli di ghisa della fotografia a destra della pagina sono inseriti due preziosi ombrellini fatti a mano . Nella foto manca il bastone del signor Bell.
Fin dalle più antiche civiltà il bastone é stato insegna di comando e di dignità: l’uso del bastone da passeggio, realizzato con legni pregiati e impugnature decorative , nacque in Francia a partire dal XVII secolo . La massima diffusione che vi fu poi nel Settecento comportò un eccezionale raffinarsi delle decorazioni, abolite durante la rivoluzione francese quando si affermò il tipo detto” alla giacobina” con il fusto grosso e tozzo.
Il bastone quale segno di prestigio della borghesia, ricomparve all’inizio del XIX secolo e continuò sino ai primi decenni del Novecento.