Queste donne, diverse tra loro sia per età sia per grado, all’interno del personale di servizio, avevano l’incarico di badare che tutto fosse sempre perfettamente impeccabile sia i mobili che i locali, sia gli oggetti personali degli abitanti della casa.
Durante l’epoca vittoriana era in uso presso le dame dell’aristocrazia ,impegnate in un’intensissima vita sociale, affidare i figli a una persona capace e affidabile che se ne occupasse a tempo pieno. Si trattava della bambinaia, un dolcissimo personaggio, presente nella maggior parte delle case delle bambole. Le tate, questo era il loro nomignolo, dovevano vestire i bambini, dar loro da mangiare, portarli a passeggio, farli giocare e sorvegliarli anche durante i l sonno.
Nelle case dell’alta borghesia la servitù era composta da un numero di persone che variava a seconda delle disponibilità economica dei proprietari e delle loro esigenze sociali, nonché in base alla struttura della casa e al numero e all’età dei componenti della famiglia. Si potevano distinguere varie categorie, ognuna con una funzione ben precisa. Le figure che avevano un ruolo più importante erano il maggiordomo e la governante e a loro volta dirigevano le attività di tutti glia altri componenti del personale di servizio. La padrona di casa aveva una cameriera personale Giardinieri completavano il personale destinato al servizio domestico. C’erano poi altre persone addette esclusivamente ai bambini. A seconda della loro età e delle loro esigenze venivano assistiti da balie, bambinaie, istitutrici e precettori. Il padrone di casa aveva un domestico qualificato come “valet de chambre” . Cameriere, cuoche sarte, stiratrici, lavandaie, portieri, autisti.
Tra i domestici indispensabile in qualsiasi casa dell’alta borghesia inglese di epoca vittoriana, c’era sicuramente la cuoca. Si tratta per lo più di una donna di mezza età, di riprovata esperienza e con buone referenze. La cuoca pur non avendo il grado più alto nell’ambito della servitù godeva comunque di una certa autonomia e di alcuni privilegi, dal momento che in cucina era lei la “regina”. In questo ambiente non solo comandava e decideva a sua descrizione, ma poteva anche fruire dell’aiuto di altri domestici, come ad esempio i garzoni, i fattorini e le sguattere, che avevano il compito di sollevarla da alcune incombenze quotidiane. Oltre a cucinare i cibi e curarne la presentazione in tavola, aveva anche il compito di preparare la lista con il menu della giornata. Questa lista veniva poi sottoposta al maggiordomo o dalla governante alla padrona di casa, perché la approvasse e suggerisse i cambiamenti che riteneva più opportuni la cuoca era anche incaricata di trattare con i fornitori e di scegliere i prodotti di qualità migliore a un prezzo equo.
Attualmente viene definita sarta qualunque professionista che confezioni abiti su misura per una clientela per lo più femminile.
In passato invece le donne, si limitavano ad avere il ruolo di cucitrici e si dedicavano quasi esclusivamente alla confezione di biancheria intima. I vestiti e anche i corsetti venivano cuciti da un sarto, aiutato da alcune cucitrici. E furono proprio queste aiutanti che, dopo aver mosso i primi passi come apprendiste nei laboratori di sartoria, sfruttando i cambiamenti sociali della metà del XIX secolo, si misero in proprio e cominciarono a cucire a domicilio abiti di ogni tipo per le famiglie agiate.
La fanciulla indossa il corsetto e la sottoveste, la biancheria intima, le mutande lunghe.